La presenza di un luogo di culto cristiano nella nostra comunità è molto antica. Da più di 700 anni è documentata l’esistenza sul nostro territorio di una chiesa dedicata a San Giacomo apostolo: la chiesa di Sancti Iacobi Zebedei in loco Coldanica risulta infatti elencata tra le dipendenze della pieve di Vimercate fin dal XIII secolo. Al Santo Patrono Giacomo due secoli più tardi venne affiancato San Cristoforo (la cui memoria liturgica è celebrata nel medesimo giorno, il 25 Luglio) e alla nostra chiesa venne assegnato un sacerdote residente, che sarebbe diventato nel medesimo anno il primo parroco anche di Ruginello. Per un breve periodo infatti rimase la distinzione delle due parrocchie, ma dall’inizio del 1600 la “parrocchia” sarà solamente quella di Oldaniga, mentre la chiesa di Ruginello (la romanica Santa Maria Assunta, ancora oggi presente nel nostro cimitero) sarà una chiesa sussidiaria. E’ quindi veramente curiosa la storia di queste due nostre comunità: Ruginello resterà negli anni la sede del comune (sciolto nel 1929, di cui Oldaniga sarà la frazione) ma dipenderà canonicamente sempre da Oldaniga. Dai resoconti delle visite pastorali compiute da S. Carlo Borromeo e da suo cugino Federigo sappiamo che l’antica chiesetta era un edificio molto modesto (m. 8 x 5) e sprovvisto praticamente di tutto. Nei decreti emessi dopo le visite si raccomandava la ristrutturazione dell’edificio. Anche il curato era “invitato” a risiedere all’interno dei confini parrocchiali. Nella visita pastorale del 1686 il Cardinal Federico Visconti la descrisse come “costruita di recente, lunga 13 metri e larga 8, molto elegante con due altari. Nei decenni successivi la chiesa venne ulteriormente ampliata con la costruzione di un altare laterale e di un piccolo campanile, ma verso la fine del 1800 con l’arrivo di don Vincenzo Tentori come nuovo parroco fu chiaro che l’ormai vecchio luogo di culto era diventato inadeguato. La spinta decisiva per l’edificazione di una nuova chiesa parrocchiale la diede il Cardinal Andrea Carlo Ferrari, giunto in visita pastorale nel marzo del 1900: nelle sue omelie esortò animatamente la popolazione ed il parroco ad iniziare l’opera di costruzione. Nel marzo del 1909 fu lo stesso Cardinale , in una sua nuova visita pastorale, a benedire la posa della prima pietra; nell’agosto dello stesso anno iniziarono le opere di escavazione delle fondamenta e di innalzamento dei muri, prestate gratuitamente dalla popolazione. Il 25 settembre 1921 il prevosto di Vimercate Filippo De Giorgi benedì solennemente la nuova chiesa, aprendola così al divino culto. Nel 1920 era stata intanto costruita la nuova casa parrocchiale; più tardi si pensò anche al campanile, portandolo ad un’altezza di 50 metri, ultimato nel ’30 e dotato di nuove campane nel ’39. Il 27 settembre 1934 il Cardinale Ildefonso Schuster alle 3.30 di notte iniziò la solenne cerimonia di consacrazione della nuova chiesa parrocchiale. Cinquant’anni più tardi, un grave evento colpì la nostra chiesa: il 10 luglio 1985 crollò rovinosamente il cupolino, la “lanterna” sovrastante la grande cupola. Fortunatamente nessuno era presente nell’edificio e per grazia nessuno perse la vita: fu comunque un duro colpo per la nostra comunità, che si ritrovò per più di un anno senza la sua chiesa (le celebrazioni liturgiche si svolsero nel salone del teatro dell’oratorio). L’8 settembre 1986 debitamente e velocemente restaurata (grazie al prezioso sostegno di tutto il paese ed all’impegno del parroco don Stefano Mapelli) venne finalmente riaperta al culto dei fedeli. Durante l’estate del 2012 sono stati svolti importanti lavori di ristrutturazione e consolidamento del campanile. Il 25 settembre 2021 abbiamo celebrato insieme al nostro Arcivescovo mons. Mario Delpini il centenario dell’apertura al culto della nostra chiesa.