“Vivere la consacrazione vuol dire vivere la vita a partire dagli interessi di Dio che sono sempre a vantaggio dell’umanità e del cosmo.”
Questa frase mi è stata regalata per la giornata della vita consacrata del 2 febbraio 2022, mi piace partire da qui per fare a voce alta delle riflessioni sulla vita religiosa, ovvero la vita che tante donne chiamate “suore” vivono ogni giorno.
Prima di tutto, la vita consacrata, è vivere a partire “dagli interessi di Dio” e nasce subito una domanda: “Dio ha degli interessi? Quali sono gli interessi di Dio?”
Potremmo dire che SI’, DIO ha un interesse speciale per ogni uomo e donna, soprattutto per chi è nella difficoltà… ogni tipo di difficoltà. Il cuore di Dio è come un utero che accoglie, protegge, porta dentro di sé la vita ed ogni vita.
L’interesse di Dio è volere a tutti i costi il bene di ogni creatura umana, la SALVEZZA per tutti è costato il Sangue di suo Figlio Gesù. Un Amore oblativo, gratuito, in eccedenza che dona se stesso, la vita di Dio ci è donata in questo gesto estremo d’amore: la passione, morte e risurrezione di Gesù.
Dio non cerca il proprio interesse ma cerca il BENE… Dio con la sua MISERICORDIA ci trasforma dal di dentro. Ci lasciamo trasformare da questo Dio?
Io penso allora che la religiosa, “la suora” è una donna che cerca con fatica e gioia di accogliere e condividere nella propria vita l’interesse di Dio. È un’opportunità per chi ha scelto di aderire a questo progetto di vita, ma diventa un’opportunità anche per chi accosta consacrate autentiche, che non significa già arrivate perfette, ma che ogni giorno ascoltano la Parola, vivono un Carisma, si danno tempi privilegiati di preghiera, di condivisione, di formazione. Donne che ad ogni tappa della vita si rimettono in gioco e scelgono di nuovo l’interesse di Dio.
Tutto questo nella normalità e nella concretezza, vissuto nella quotidianità in ogni situazione e con la stessa passione di Dio.
Allora la testimonianza della donna consacrata dovrebbe essere fare quello che Gesù ha fatto, cioè cercare gli interessi del Padre e non quelli dei maestri della legge…
Infine dobbiamo anche pensare che ogni consacrata ha un Istituto, una Congregazione a cui appartiene e una comunità dove sperimenta la diversità, la comunione, la sinodalità. Nessuno nella comunità si sceglie ma ognuna cerca di accogliere l’altra, di fare spazio e vivere al meglio la FRATERNITÀ … forse oggi questo è una sfida: passare dalla vita comunitaria alla vita fraterna.
È possibile? Sì, dove si cerca “l’interesse di Dio”.
Suor Adele